Il nuovo reattore EPR di Flamanville, dopo anni di ritardi e un’esplosione dei costi a oltre 13 miliardi di euro (quasi quattro volte il budget iniziale), è già stato spento per problemi tecnici. Questo impianto, simbolo della nuova generazione di reattori nucleari, rappresenta oggi il fallimento di una tecnologia costosa e instabile, aggravata dalla sua inoperatività.
La Francia, storicamente legata al nucleare, sta ormai virando verso le rinnovabili, come dimostra la recente legge che obbliga i parcheggi sopra i 1.500 mq a installare coperture fotovoltaiche, un piano efficace e con benefici immediati per la produzione energetica.
E l’Italia? Il Paradosso di un Paese del Sole che Guarda al Nucleare
Mentre la Francia affronta la realtà dei costi e dei ritardi del nucleare, l’Italia, pur essendo un Paese con un potenziale solare straordinario, continua a proporre fantomatici investimenti sul nucleare senza alcuna trasparenza sui costi reali, sui tempi di esercizio e sui rischi correlati.
Domande senza risposte:
• Quanto costerà realmente il ritorno al nucleare in Italia?
• Quando entreranno in funzione questi impianti?
• Chi pagherà per eventuali ritardi e problemi tecnici come a Flamanville?
Le rinnovabili offrono oggi soluzioni più economiche, rapide e sicure. Mentre la Francia ridimensiona il nucleare, l’Italia rischia di inseguire una tecnologia obsoleta con costi fuori controllo. Non è ora di puntare con decisione sulle energie pulite che già funzionano?
🔗 Fonti: Greenreport